Dall'articolo dei quotidiani del gruppo Athesis
http://www.larena.it/stories/Cultura_e_Spettacoli/269916__se_torni_a_guardare_in_alto_vedrai_che_ci_sono_le_stelle/
Se torni a guardare in alto vedrai che ci sono le stelle
S'intitola Cosa tiene accese le stelle (Mondadori, 130 pagine) l'ultimo libro del direttore della Stampa, Mario Calabresi. Dopo La fortuna non esiste (Mondadori, 2009), una raccolta di storie sulla frontiera e sul sogno americani, Calabresi volge lo sguardo all'Italia. Il libro nasce per reazione alle lettere che Calabresi riceve ogni giorno dai lettori: parlano di un'Italia in declino, senza speranza. È vero che siamo un Paese così? La risposta di Calabresi è un molto ragionato no.
È vero che in questa Italia del nuovo millennio, nel Paese che ha compiuto 150 anni, l'umore più diffuso è lo scoraggiamento accompagnato dal disincanto. Viviamo, scrive Calabresi, spaventati, impauriti, con il terreno che ci frana sotto i piedi. Però ci dimentichiamo di tutta la strada che abbiamo percorso. «Siamo davvero sicuri», si chiede Calabresi, «che ci sia stata una mitica età dell'oro da piangere? Guardo al secolo scorso e vedo guerre, macerie, sterminii, odio ideologico, giovani che si sprangano, terrorismo, stragi, iniquità, disoccupazione, inflazione alle stelle e ingiustizie assortite. Sento rimpiangere i tempi dell'etica, della bella politica, di una classe dirigente virtuosa e mi viene sempre in mente la stessa scena: il funerale di Giorgio Ambrosoli, a cui non partecipò nessun rappresentante delle istituzioni».
Il direttore della Stampa non nasconde il fatto che oggi viviamo tempi cupi: la crisi economica si sta mangiando i risparmi delle famiglie e sicurezze costruite in generazioni, l'Italia scivola sempre più verso posizioni di irrilevanza, la nostra crescita è risicata, l'offerta di lavoro è stentata e la precarietà è diventata ormai una regola. L'autore se la prende con la politica («completamente incapace di alzare lo sguardo, indicare un progetto, proporre vie d'uscita») e, rivolto al lettore, afferma: «Tutto questo non deve impedirci di vedere cosa abbiamo conquistato nel tempo, cosa siamo e cosa potremmo diventare».
Per riprendere coraggio, Calabresi si rimette a viaggiare nella memoria. Ad aiutarlo ci pensano l'attrice Franca Valeri, l'oncologo Umberto Veronesi, il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'attore Roberto Benigni e il cantante Lorenzo Cherubini, e anche persone meno note come il direttore di Google Italia Stefano Maruzzi, gli ideatori della gelateria biologica Grom, Federico Grom e Guido Martinetti, e una studentessa di origine marocchina, Amal Sadki. L'ultimo incontro del libro è con una persona «abituata a guardare lontano, a scrutare l'orizzonte e oltre il tempo presente»: l'astrofisico Giovanni Bignami, ex presidente dell'Agenzia spaziale italiana. «Abbiamo bisogno di grandi progetti», dice, «di grandi visioni e di stimolare la fantasia. Dobbiamo tornare ad avere fame di avventura e di scoperte. Dobbiamo ricominciare a guardare in direzione delle stelle, perché significa alzare la testa, avere la vista lunga e immaginare altri mondi».
Simone Incontro
Nessun commento:
Posta un commento